A Scuola di OpenCoesione

A Scuola di OpenCoesione

Nel pomeriggio del 7 aprile 2016 noi del team del progetto “A Scuola di OpenCoesione”, altre nostre compagne delle classi 4S, 3S e 3N, insieme a studenti del Liceo Classico e del’ITI “Artom”, abbiamo accolto e intervistato la Presidente della Biblioteca Astense, Roberta Bellesini, che da subito è apparsa molto solare e disponibile nei nostri confronti. Erano, inoltre, presenti le docenti referenti Roberta Borgnino e Stella Perrone e anche alcuni docenti di altri istituti scolastici della nostra città. Inizialmente abbiamo presentato alla dottoressa Bellesini il lavoro svolto in questi mesi: interviste, blog, post, mappe, tabelle, time-line e video creati per il progetto. Ha iniziato il racconto di un percorso importante la prof.ssa Stella Perrone che ha così introdotto il progetto: “Il nostro istituto è stato selezionato tra le scuole che partecipano al progetto nazionale “A Scuola di OpenCoesione” (ASOC), un percorso innovativo di didattica interdisciplinare che coinvolge 86 scuole italiane e oltre duemila studenti, con la collaborazione sul territorio di 30 Centri di informazione Europe Direct e oltre 50 Associazioni volontarie, selezionate come “Amici di A Scuola di OpenCoesione, per noi è l’Associazione We-Land con il suo referente dott. Stefano Leucci, ricercatore in informatica giuridica presso l’Università di Trento. Protagoniste per l’IIS Castigliano sono 17 ragazze, selezionate tra le classi terze e quarte dell’Istituto coordinate da noi docenti Stella Perrone e Roberta Borgnino. Il percorso didattico di ASOC, giunto alla sua terza edizione, promuove principi di cittadinanza consapevole, sviluppando attività di monitoraggio civico dei finanziamenti pubblici attraverso l’impiego di tecnologie di informazione e comunicazione e mediante l’uso dei dati in formato aperto (open data) per aiutare gli studenti a conoscere e comunicare in modo innovativo e a comprendere come le politiche di coesione, e quindi gli investimenti pubblici, intervengono nei luoghi dove vivono. ASOC unisce educazione civica, competenze digitali, statistiche e data journalism, nonché competenze trasversali quali sviluppo di senso critico, problem-solving, lavoro di gruppo e abilità interpersonali e comunicative, per produrre narrative d’impatto a partire dai dati sugli interventi finanziati dalle politiche di coesione (disponibili sul portale www.opencoesione.gov.it ) che si integrano con i contenuti delle materie ordinarie di studio. Noi abbiamo scelto di prendere in esame la Biblioteca Astense e la sua recente ristrutturazione. Riguardando ora quanto realizzato, i numerosi object learning che con impegno abbiamo composto, ci appare chiara la valenza formativa, gli sforzi realizzati e i momenti in cui, sopraffatti dalla fatica, siamo stati tentati di mollare…” La Presidente ha ascoltato il racconto di un percorso impegnativo con estremo interesse con palese curiosità; mentre sullo schermo proiettato in aula magna scorrevano video, immagini, mappe, dati, report, grafici di quanto realizzato e di momenti significativi che hanno caratterizzato il nostro percorso, Roberta Bellesini ci ha rivolto alcune domande per meglio comprendere il percorso didattico, osservando i risultati di un progetto che inevitabilmente sente molto a lei vicino. E’ stata poi la volta delle nostre richieste; la nostra compagna Nerma (3N) ha iniziato a porre alcune domande alla Presidente che ha risposto in modo esaustivo e convincente, spiegandoci, ad esempio, perché si è stati costretti a passare al tesseramento. La dottoressa Bellesini ha spiegato che la situazione economica, già particolarmente difficile dal momento in cui la biblioteca è diventata Fondazione perdendo il contributo della Provincia, si è aggravata a causa dei ritardi dei versamenti dei contributi regionali. ‘E’ stata una scelta sofferta’ ha commentato ’ma inevitabile per mantenere in vita la biblioteca’. La tessera dà inoltre la possibilità di accedere a servizi aggiuntivi come Media Library on line, utilizzo di dispositivi tecnologici avanzati (e-book, computer, tablet ecc.) e rete wi-fi Si è aperto un dibattito sull’utilizzo oggi della Biblioteca Astense, cercando di comprendere da chi sia frequentata, ovvero da quale fascia di età della popolazione. E mentre i report delle spese sostenute con i fondi pubblici evidenziavano quanto acquistato per dare un assetto tecnologicamente avanzato, Roberta Bellesini ha confermato la presenza delle attrezzature indicate e la necessità che la biblioteca ne fosse dotata. La Presidente ci ha spiegato che ormai la biblioteca non viene più utilizzata come una volta e, soprattutto, non dagli studenti nella fascia tra i 10 e i 18 anni; per i bambini più piccoli è stato riservato uno spazio ovviamente meno tecnologico ma comunque molto confortevole e adatto a loro. E’ intervenuto Marco, studente che frequenta l’ultimo anno di liceo classico che, dopo aver dichiarato di essere un amante della lettura e che compra e legge circa quindici libri all’anno, ha confermato come la biblioteca non sia vissuta dai giovani come luogo di incontro. Interviene la prof.ssa Perrone: “Abbiamo qui alcuni dati del questionario proposto ad un campione di studenti delle classi II e V degli istituti superiori, ecco, …guardate, al 37% degli studenti intervistati non piace leggere, il 55% non frequenta la biblioteca e il 36% la frequenta solo raramente. Sono dati che fanno pensare …” Dal dibattito sono emerse alcune riflessioni significative. I ragazzi di oggi leggono e consultano meno libri perché la rete offre loro ogni informazione? Ma Internet è veramente affidabile? Si preferisce spendere soldi seduti al bar, pagando anche la rete wi-fi, anziché passare un pomeriggio con gli amici tra la cultura?. La Presidente è stata favorevolmente colpita da tutto il lavoro svolto dal nostro gruppo e si è dimostrata disponibile a far pubblicare, quindi rendere visibile la nostra attività sul sito della biblioteca, al fine di rivalorizzare la struttura quale punto di incontro per noi giovani. Ecco quindi la nostra mission che accomuna tutti: rivalorizziamo la Biblioteca, rendiamola attraente agli occhi di noi ragazzi, non permettiamo che un bene così prezioso sia sottoutilizzato e che si preferisca il bar o il muretto di Piazza Roma per i nostri incontri. Se la biblioteca è casa nostra, allora come fare per renderla più accogliente? Molte sono state le proposte per utilizzare al meglio gli spazi disponibili, per attirare chi ne sta fuori perché la ritiene un luogo noioso, dove ci va solo perché non sa come trascorrere gli spazi di tempo tra la scuola e un treno o una corriera e deve studiare. Alcuni studenti hanno proposto di organizzare degli incontri di lettura, dove ognuno può presentare un libro che vuole consigliare ai suoi coetanei. Altri hanno pensato a un nuovo centro giovani legato alla biblioteca. Andiamo allora a respirare il “profumo della cultura” quella che, come ci ricordano sempre i nostri docenti, ci renderà liberi, liberi di pensare, di scegliere e di agire.

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