Album di famiglia

Album di famiglia

Anna Maltese presenta Album di famiglia giovedì 13 maggio ore 21 presso l’Auditorium del Palazzo del Collegio, Asti, via Goltieri 2. A condurre l’evento il regista Max Chicco con letture sceniche di brani del romanzo per le voci di Ileana Spalla e Sergio Danzi de L’Arcoscenico. Personaggio molto interessante, l’autrice, Anna Maltese Lawton, ha un dottorato di ricerca in letteratura russa dell’Università di Los Angeles (UCLA) e insegna corsi di cultura visuale e cinema alla Georgetown University a Washington D.C. Il suo libro Imaging Russia 2000: Film and Facts , una combinazione tra critica cinematografica, giornalismo e narrativa ha ricevuto il premio CHOICE, quale Outstanding Academic Title 2005. Album di famiglia è il suo debutto in narrativa. Italiana d’origine, l’autrice passò l’infanzia e l’adolescenza tra Torino e le colline del Monferrato. La sua famiglia fu proprietaria del Castello di Cortanze per più di mezzo secolo, ed è quello il luogo che ispirò il presente romanzo. “Stanno seduti sotto il tiglio, nel Giardino del Salve, al sommo della rampa che dal borgo antico porta al castello. Qualcuno scattò la fotografia…” Così comincia questa saga familiare, che si svolge sullo sfondo dei fatti che hanno scandito la storia d’Italia dal 1870 al 1945. Un castello nel Monferrato, tre donne, tre generazioni, e un centinaio di personaggi minori in un vasto affresco che porta in primo piano vite individuali e vicende umane, sentimenti personali e temi universali. Le vite delle protagoniste, banali in apparenza, ma tragiche nell’inesorabile degrado che le accompagna, si svolgono in un contesto corale che include: i signori del castello e gli abitanti del paese, imprenditori industriali e agitatori socialisti, dive del muto e sartine torinesi, ufficiali americani nella Grande Guerra, sbirri fascisti e vittime del regime, un lestofante e una prostituta onesta, una sciantosa napoletana, un principe russo, una suora virtuosa, una poetessa libertina, un discendente di Sir Walton il pirata, una banda di partigiani, un prete populista, una troupe di attori e persino un leopardo domestico. L’autrice ha voluto indicare nel sottotitolo che si tratta di “romanzo visuale,” poiché la narrativa prende lo spunto da fotografie di famiglia (solo una è fisicamente presente nel testo). L’elemento visuale—che include anche cinema, teatro, pittura—è un leit-motif lungo il percorso narrativo, ed ha la funzione di sottolineare la labilità delle immagini, incluse quelle letterarie, e, di conseguenza, di mettere in dubbio la veridicità della narrazione. L’ evento è organizzato dalla Biblioteca Astense, l’entrata è libera

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