CAMBOGIA – Una profezia scolpita nella pietra di Guido FORINO – VIAGGIO TRA BUDDISMO E ANTICHE CAPITALI di Maurizio MANGILI – …E QUESTO DOVREBBE ESSERE UN FUNERALE di Davide NIGLIA

CAMBOGIA – Una profezia scolpita nella pietra di Guido FORINO – VIAGGIO TRA BUDDISMO E ANTICHE CAPITALI di Maurizio MANGILI – …E QUESTO DOVREBBE ESSERE UN FUNERALE di Davide NIGLIA

Il 7 dicembre 2007 alle ore 21,00 nella Sala del Consiglio Comunale presso il Palazzo Municipale – Piazza Vittorio Veneto 3 a Buttigliera d’Asti proiezione degli audiovisivi di: GUIDO FORINO – nato a Torino nel 1951 ed è attualmente residente nel comune di Collegno. Nel 1970, all’età di 19 anni (grazie all’influenza di un cugino fotoamatore) compra una Yashica TL Electro – X e inizia a scoprire la gioia di fotografare. Ma è soprattutto dopo il matrimonio, a 24 anni, che il suo percorso fotografico assume una svolta definitiva. Grazie infatti alla sua grande passione per i viaggi, condivisa con la moglie Giancarla, inizia a percorrere le strade dall’Estremo Oriente al Centro e Sudamerica e all’Australia. Un viaggio fra le immagini del mondo che anno dopo anno lo portano sempre più alla ricerca di nuovi paesi, permettendogli di esprimere soprattutto la sua fotografia di reportage. Nel 1999 entra a far parte del DIAF ed inizia a progettare i primi AudioVisivi, realizzando uno dei suoi sogni nel cassetto. Attualmente è socio del Cicolo Fotografico Dipendenti Comunali di Torino, dove si impegna per la divulgazione di questa affascinante arte fotografica. Titolo dell’opera “Cambogia – una profezia scolpita nella pietra” durata 08’53’’ Giungla, umidità, radici secolari in un paese, la Cambogia, devastato da uno dei più grandi genocidi della terra. Templi, enormi statue, chilometri di bassorilievi costruiti mille anni prima, che sembravano annunciare che sarebbe successo qualcosa di pazzesco. Una profezia scolpita nella pietra. DAVIDE NIGLIA – Nato nel 1980 a Varese, consegue nel 1999 la maturità presso il Liceo Artistico della stessa città. Da sempre appassionato di arte – pittura e scultura in primo luogo – si avvicina adolescente alla fotografia, imparando da subito le basi per lo sviluppo in camera oscura, che utilizza a tutt’oggi. Partecipa da alcuni anni a concorsi nazionali, alternando tecniche antiche a metodi tradizionali, preferendo alla fredda rappresentazione la più suggestiva trasmissione delle emozioni. Predilige foto paesaggistiche e reportage di viaggio; recenti esperienze lo hanno spinto ad intraprendere il linguaggio degli audiovisivi. E’ attualmente studente in Architettura, presso il Politecnico di Milano – Bovisa, saltuariamente collabora con fotografi della provincia di Varese. Titolo dell’opera “… questo dovrebbe essere un Funerale? durata 06’20’’ L’idea ironica fa da collante ad immagini di un evento; quello del Carnevale di San Felice sul Panaro. L’Audiovisivo si concretizza in un racconto personale caratterizzato dal giuoco ossimoro morte-festa. MAURIZIO MANGILI – nato a Bergamo nel 1954, vive e lavora a Torino,inizia a fotografare nel 1977 avendo la necessità di registrare fotograficamente i propri viaggi. Nel 1980 si iscrive alla sezione fotografica del Circolo Ricreativo Dipendenti Comunali dove attualmente è iscritto con la carica di presidente. La propria produzione fotografica si orienta alla presentazione di alcuni aspetti legati ai propri viaggi ed alla figura ambientata. Negli ultimi 15 anni si è specializzato nella ripresa ed elaborazione fotografica digitale, promuovendo un corso di gestione e fotoritocco digitale. Partecipa e organizza alla manifestazione “Diaporama Incontri” patrocinata dalla Federazione Italiana Associazioni Fotografiche. Titolo dell’opera Viaggio tra Buddismo e antiche capitali Durata 08’ L’autore propone una visione della Thailandia attraverso l’espressione della religione buddista. L’AUDIOVISIVO FOTOGRAFICO o DIAPORAMA Origini di una parola La definizione corretta dello spettacolo costituito da una proiezione di diapositive in dissolvenza, e una adeguata colonna sonora, è stata sempre ricercata in tutte le lingue. Anche in casa nostra sono state utilizzate diverse espressioni come proiezioni in dissolvenza, montaggio sonorizzato, audiovisivo fotografico, ecc… La parola più nota e diffusa in tutto il mondo fotografico che da sola esprime ed identifica questo tipo di spettacolo è diaporama. Questo termine scaturito dalla fantasia di Claude Madier nel lontano ’58 è composto da DIAPO, ovvero diapositiva, e RAMA che evoca “panorama”. Un montaggio audio-visivo fotografico consiste quindi in una proiezione di diapositive in dissolvenza incrociata, sincronizzata con una colonna sonora . Qualsiasi genere di lavoro audio-visivo fotografico viene abbreviato in “AV” per semplificazione. Parlando dei lavori AV è opportuno distinguere tra due importanti elementi: il CONTENUTO e la FORMA. Il CONTENUTO è definibile come un insieme costituito da un soggetto, dall’importanza e dall’originalità di un’azione, da un messaggio, in una parola: da un filo conduttore, che può essere trasformato in una sceneggiatura completa. La FORMA, invece, consiste nella trasformazione di una sceneggiatura o di un soggetto in immagini e suoni. Un elemento importante di questo aspetto è costituito dal ritmo delle dissolvenze. Un’opera AV che riesce a legare con la forma costituisce un’opera completa. Essa viene chiamata “DIAPORAMA”. I “diaporama” possono essere suddivisi in diverse categorie, per esempio: realtà (documentari, turismo, didattica,…), genere (tema, saggio,…), illustrazione (canzone, poema, musica,…), finzione (favola, leggenda, racconto,…). Il “diaporama” è un mezzo creativo e di comunicazione; esprime un’idea, racconta una storia, trasmette un messaggio, espone un tema. Esso richiede un certo sforzo intellettuale da parte dell’autore e dello spettatore. Un “diaporama” può esistere anche senza testo (scritto o parlato). Il contenuto va allora ricercato nell’abbinamento immagine-suono. Il DIAF (Dipartimento Audiovisivi Fotografici ) è l’ente che raduna e unisce i suoi soci diffondendo questo tipo di spettacolo.

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