I miei primi quarant’anni di RAI-Tv

I miei primi quarant’anni di RAI-Tv

Venerdì 29 febbraio alle ore 18 in Biblioteca Armando Brignolo presenterà il volume di Massimo Scaglione I miei primi quarant’anni di RAI-Tv (Bulzoni, 2004). Regista televisivo dal 1962, con questo libro Massimo Scaglione è venuto incontro alla richiesta, ripetuta un’infinità di volte da amici ed estimatori, di mettere nero su bianco le vicende – comiche, tragiche, sorprendenti, paradossali – della sua lunga e fortunata carriera professionale. Ma nel libro c’è altro: ci sono, come scrive nella presentazione Bruno Gambarotta, amico e collega da sempre, “il clima, gli umori, la temperie morale, l’alternarsi di tensione e di accidia, quell’impasto fatto di voci di corridoio, di circolari, di ordini di servizio, … di eroismi e di viltà, di menefreghismo e di perizia tecnica suprema, di grandi idee e di meschinità, di lotte feroci che hanno caratterizzato questo mostro, questa chimera, metà azienda metà ministero che è stata, è e sarà fino al suo dissolvimento la Rai – radiotelevisione italiana”. Un libro-testimonianza, divertente ma lontanissimo dalla semplice carrellata di ricordi, da un ‘come eravamo’ fatto di spezzoni in bianco e nero in salsa nostalgica perché costruito su due idee di forza: la polemica contro il centralismo romano e la denuncia degli sprechi. A ben vedere, quindi, una riflessione che non rifugge dalla denuncia di malcostumi e storture. Massimo Scaglione dal 1962, anno del debutto in qualità di regista televisivo, al 1992, quando si è ritirato dall’attività, ha diretto oltre mille programmi, tra i quali Mocambo Bar, che lanciò il cantautore Paolo Conte, Le storie di Arlecchino sulla Commedia dell’Arte, Parti femminili, due atti unici di e con Franca Rame e molti altri. Tra gli sceneggiati e i film da lui diretti si possono ricordare Il versificatore (tratto da Primo Levi), Una nuvola d’ira (da Giovanni Arpino), Ancora un giorno (da Joseph Conrad). Uno dei suoi ultimi lavori è la parodia de “I promessi sposi”, con i comici Lopez – Solenghi – Marchesini. Fondatore nel 1955 del ‘Teatro delle dieci’ ha messo in scena, spesso per primo in Italia, lavori di Ionesco, Beckett, Genet, Pavese, Fenoglio, Sciascia. Ha diretto anche numerose opere liriche e si è dedicato al recupero della cultura piemontese, in collaborazione con Gipo Farassino. È docente di teoria e tecnica del linguaggio radiotelevisivo e di Storia del teatro piemontese al Dams dell’Università di Torino.

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