12 Set 2022 “La foglia di fico” di Antonio Pascale è l’ultimo libro selezionato per il Premio Asti d’Appello 2022
È stato selezionato dal Premio Campiello l’ultimo volume in gara per il Premio d’Appello 2022: è “La foglia di fico – Storie di alberi, donne, uomini” di Antonio Pascale, edito da Einaudi.
C’è in questo libro l’invenzione di una forma, felicissima e leggera: il racconto in fiore, dove ogni uomo si staglia come un albero, a braccia aperte sotto il cielo. Una ramificazione di storie, intrecciate come l’edera, antiche come il grano, contorte e nodose e belle come i tronchi di olivo. Imparando a leggere le piante forse si scorgono le donne e gli uomini cosí come sono, nel ciclo spontaneo della loro natura, contraddittoria e vitale. Il libro racconta di un uomo che piú vive piú dimentica, piú desidera piú si abbatte, piú legge e apprende, piú si ritrova confuso e impaurito: un po’ come tutti. Per questo cerca qualcosa di stabile, dei punti di orientamento ben visibili. Solo che lui, a differenza di tanti, si rivolge alle piante, costruendo una sorta di romanzo atipico, in cui ogni puntata è come un viaggio (nell’infanzia, nel tempo, con le donne). In fondo, queste magnifiche creature sono qui da molto prima di noi e saranno le ultime a morire. Le piante sono dei fari, racchiudono simboli millenari, essenziali, nitidi. Riescono a sfidare le avversità e quindi ci offrono un modello di resistenza, perché con tenacia mettono in mostra la potenza delle contraddizioni: il desiderio di vivere e amare (espresso dal ciliegio) che può procurare frustrazione e insicurezza; la forza (della quercia) che ci può abbandonare all’istante, buttandoci nello sconforto; la democrazia come processo di adattamento tra profondità e superficie (l’olivo); la necessità di un rito di passaggio (grano), di un viaggio che comprenda una morte per rinascere. Questo libro è un oroscopo, un sismografo, una macchina del tempo, oltre che una sorta di botanica dei sentimenti. D’altra parte le piante sono uno strumento d’eccezione per affrontare la nostra misteriosa, divertente, intricata natura: somigliano a noi piú di quanto avremmo mai creduto.
Antonio Pascale è nato a Napoli nel 1966, è vissuto a Caserta, poi a Roma, dove lavora. È scrittore, saggista, autore teatrale e televisivo e ispettore presso il Mipaaf. Per Einaudi ha pubblicato, tra gli altri, “La città distratta”, “Ritorno alla città distratta”, “La manutenzione degli affetti”, “Passa la bellezza”, “Scienza e sentimento”, “Le attenuanti sentimentali” e “Le aggravanti sentimentali”. Collabora con Il Mattino, Il Foglio, per cui dirige il bisettimanale di agricoltura Agrifoglio, Rivista Studio, Link – Idee per la tv, Mind, Le Scienze, Limes e ha un blog sul Post. Si occupa di divulgazione scientifica.
Non appena il libro sarà disponibile per il ritiro presso la Biblioteca Astense, i soci saranno avvertiti tramite messaggio.
La cerimonia finale del Premio si terrà domenica 20 novembre al Teatro Alfieri.
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