La ghironda

La ghironda

Si conclude in musica la settima edizione delle domeniche d’inverno di Passepartout: il nono e ultimo incontro è dedicato infatti all’ensemble di musica medievale La Ghironda, gruppo di musica antica nato ad Asti più di 30 anni fa, quando Giuseppe Villavecchia, notissimo personaggio astigiano, coinvolse Florio Michielon ed alcuni musicisti nella realizzazione di un suo spettacolo ambientato nell’epoca rinascimentale. In quell’occasione scelse, come nome della compagnia, proprio quello dello strumento musicale che lo aveva particolarmente affascinato: la ghironda appunto, uno dei più caratteristici fra gli strumenti della tradizione, con radici risalenti al X secolo, suonato da trovatori e giullari nel Medioevo e nel Rinascimento e giunto fino a noi attraverso la pratica della musica popolare. Dopo quella prima esperienza teatrale, il nome “La Ghironda” è rimasto al solo gruppo di musica, che ha continuato l’attività con un organico più ampio ed ha sviluppato nel corso degli anni un racconto musicale del periodo medioevale e rinascimentale: i concerti tematici susseguitisi nel tempo sono sempre stati in qualche modo collegati alle abitudini di vita, alla ciclicità delle stagioni, all’influsso che gli eventi avevano sugli uomini di quel periodo. Nell’incontro di domenica i moderni cantori della ghironda racconteranno come, grazie alla ricerca presso le non numerose fonti disponibili, abbiano messo a punto negli anni un vasto repertorio musicale dal XIII al XVI secolo, in cui sono presenti canti in lingua d’oc e musiche per danza di trovatori come Rambaldo de Vaqueiras, Marcabru, Peire Vidal, Bernard de Ventadorn; “melodie” legate a testi liturgici sul mistero della natività di Gesù; canti goliardici dei Carmina Burana; brani per danza e canti attribuiti a pellegrini e viandanti che percorrevano la Via Francigena. E sarà l’occasione per ascoltare queste antiche melodie, che il gruppo della Ghironda ha riproposto in innumerevoli concerti in Italia ed all’estero, in rievocazioni storiche legate al Medioevo ed al Rinascimento e anche partecipando a documentari curati da RAI e Mediaset. Particolare cura è stata data all’utilizzo di strumenti musicali, che sono copie fedeli di quelli in uso a quei tempi.

Condividi questa pagina su
No Comments

Sorry, the comment form is closed at this time.