Passepartout en hiver : incontro con Gianluigi Nicola

Passepartout en hiver : incontro con Gianluigi Nicola

Domenica 24 febbraio ore 17.30 Biblioteca Astense corso Alfieri angolo via Goltieri, Asti Domenica 24 febbraio 2008 alle ore 17.30 nuovo appuntamento del ciclo Conversazioni d’inverno, l’iniziativa della Biblioteca Astense che fino a marzo propone 10 incontri su temi diversi, ma tutti collegati in qualche modo a temi astigiani, nell’ambito dell’iniziativa Passepartout en hiver. L’incontro sicuramente interessante sarà con il noto restauratore Gianluigi Nicola che ha fatto del suo mestiere, scelto per passione, una via per scoprire la “cultura dell’altro “. Attività di restauro come percorso di conoscenza: così Gianluigi Nicola si avvicina agli oggetti che arrivano nel suo laboratorio di Aramengo in provincia di Asti per essere salvati da processi degenerativi e riportati all’antico splendore. Il lavoro che egli compie non si limita a questo aspetto, già di per sé estremamente importante, di ‘riparazione’ dalle ingiurie del tempo. Non solo cura tecnica, ma curiosità per le tecniche costruttive che da un lato permettono un intervento più accurato e rispettoso, dall’altro fanno aumentare il bagaglio di conoscenze in merito all’oggetto e alla civiltà di cui è espressione. Gian Luigi NICOLA, Docente di Conservazione e Restauro all’Accademia Albertina di Torino che ha collaborato anche con le Università di Roma e Pisa, si è appassionato dell’antica arte egizia specializzandosi nel restauro delle opere dell’epoca dei faraoni. Ha compiuto moltissimi viaggi in Egitto per partecipare a grandi operazioni di restauro di importanti monumenti come, ad esempio, la tomba di Nefertari e la Sfinge. Da suo padre Guido Nicola, che ha dedicato tutta la sua vita a questo affascinante mestiere, il figlio ha ereditato la passione. Ha lavorato a Tebe con la missione di Sergio Donadoni dell’Università di Roma. Poi ha partecipato al restauro della tomba di Seshunhk a Luxor (Tebe) ed a quella di Bakenrenef a Saqqara. Ha lavorato anche nel Fayoum, nella parte dove c’era la tomba di Uagi (fondatore dell’oasi del Fayoum.). Ho fatto lavori strettamente legati alla decorazione e all’architettura dei monumenti. Molte volte si è recato in Egitto su richiesta del governo egiziano come quando è stato invitato ad un convegno internazionale sul restauro della Sfinge. Faceva parte dei 16 restauratori che sono andati per fare delle proposte su questo intervento. Gli è stato anche richiesto di intervenire sul restauro della tomba di Nefertari. Invece in Italia ha lavorato molto per il Museo Egizio di Torino (secondo al mondo per importanza dopo quello de Il Cairo. ). E lì ha curato, a suo tempo con l’assistenza di suo padre, il tempio d’Ellessya e il corpo dei sarcofagi del museo. Ad esempio il sarcofago di Nefertari è stato restaurato proprio nel suo laboratorio di Aramengo.

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