08 Nov 2009 Piero Femore il Libraio di Torino
Domenica 8 novembre alle ore 17 presso la Biblioteca Astense (C.so Alfieri angolo via Goltieri) Gian Luigi Bravo presenterà il volume Piero Femore il Libraio di Torino (Trauben, 2009). Sarà l’occasione per ricordare, a due anni dalla morte, un astigiano da tempo residente a Torino. Un uomo colto, libero, da sempre interessato ai libri: un interesse nel quale piace vedere una passione ereditaria, ricordando che il padre era stato per lungo tempo il responsabile della Biblioteca Astense. Piero Femore aveva cominciato come editore, fondando con Vittorio Viarengo e con le consulenze di Piero Capello e di Alfredo Cattabiani, le Edizioni Dell’ Albero: un catalogo coraggioso e originale, dove trovavano spazio Drieu La Rochelle e Georges Bernanos, Emmanuelle Arsan e il diario di Salvador Dalì, i classici della letteratura d’ amore e le inchieste giornalistiche sul neofascismo, sul movimento beat, sui manicomi-lager. In seguito aveva aperto la libreria Campus di via Urbano Rattazzi ed era diventato ben presto il Libraio di Torino, il libraio per eccellenza. Dopo una vita intera dedicata ai libri, Piero Femore è morto due anni fa, nel luglio del 2007. La moglie Franca con l’aiuto di Germana Bricarello ha raccolto scritti e testimonianze degli amici in questo volume che riporta Piero nel suo salottino al centro della Campus, sempre «punto di riferimento» ma «più ancora d’ amicizia», come ha scritto per questo libro Mario Rigoni Stern. Così sulla pagina torinese di Repubblica viene ricordato Piero Femore in occasione della presentazione del libro alla Fnac nello scorso mese di giugno: “era Libraio ideale, con la lettera maiuscola, che sapeva continuare la vita di «questo o quel libro – per citare Bruno Quaranta – intorno a un bicchiere di bianco, mescolando l’ aneddoto con il giudizio sicuro, reso più sapido da un tocco, ma solo un tocco, di istrionismo». È un omaggio a più voci, affettuoso, concorde, mai dissonante nonostante l’ eterogeneo gruppo di amici, di testimoni, che comprende, oltre ai già citati, Giorgio Barberi Squarotti, Roberto Cerati, Gian Luca Favetto, Ernesto Ferrero, Carlo Fruttero, Laura Hess, Claudio Magris, Lorenzo Mondo, Nico Orengo, Giampaolo Pansa, Giorgio Pestelli, Massimo Romano, Massimo L. Salvadori, Chiara Simonetti, senza dimenticare Mario Baudino, Piero Bianucci, Ettore e Chiara Boffano, Gabriella Bosco, Mimmo Fogola, Bruno Gambarotta, Vincenzo Tessandori, Vittorio Viarengo e molti altri. «Se la Storia di una città, la sua crescita o la sua decadenza o indifferenza – rammenta esemplarmente il compianto Orengo – si deve misurare anche dal modo in cui si propone la lettura ai suoi cittadini, credo che il lavoro fatto da Piero Femore, in più decenni della sua attività, sia stato fertile, molto fertile». L’entrata è gratuita e tutti sono inviati
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