16 Mar 2013 TERZO E ULTIMO INCONTRO DEL “CORTILE DEI DUBBIOSI”
Terzo e ultimo incontro per il “Cortile dei Dubbiosi”, domenica 24 marzo dalle 16,45 alla Biblioteca Astense; la domanda “Dio dove sei?” animerà il confronto dei relatori iniziando dal titolo,“Un incontro difficile”, scelto per indicare la dinamica in cui si muove chi cerca orizzonti nuovi per vivere il bisogno di Dio nel presente. Alla tavola dei relatori ci saranno: Nando Dalla Chiesa scrittore, professore di Sociologia della criminologia organizzata all’Università Statale di Milano, presidente onorario di Libera; Claudio Bernardi docente di Riti, miti e simboli delle organizzazioni presso il CIMO (Comunicazioni per l’Impresa, i Media e le Organizzazioni complesse) Interfacoltà di Lettere e Filosofia – Economia – Scienze politiche e sociali dell’Università Cattolica di Milano; Lucia Bellaspiga giornalista e scrittrice, inviata del quotidiano Avvenire. A moderare il dibattito Enrico Cico, giornalista e docente presso Liceo Classico Vittorio Alfieri di Asti. Fede e dubbio sono gli ingredienti di un dibattito senza fine: essere “cercanti” o “camminatori di domande” sono le immagini forti, i punti fermi che Luciano Nattino ha proposto sin dal primo incontro e ripresi, non a caso, dalla catechesi quaresimale del nostro Vescovo in Cattedrale nella sera in cui la Chiesa universale gioiva per la nomina del nuovo Papa; domanda di fede o bisogno di fede? Interrogativi senza risposta razionale, ma bisognosi di una serena testimonianza capace di offrire un messaggio di speranza. “Una riflessione da cogliere in tutti i suoi aspetti di dubbio e di ricerca – spiega Michelino Musso, referente per il Progetto Culturale della Diocesi di Asti che ha curato il ciclo di incontri, con il Patrocinio del Comune di Asti e il contributo della Fondazione CrAsti – , da incrementare nella nostra comunità locale per realizzare un dialogo sempre più ampio tra sensibilità diverse di credenti e non credenti. La partecipazione e l’interesse per il “Cortile dei dubbiosi” è un segnale da valorizzare per cogliere, nell’Anno della Fede, un significativo risultato di condivisione diffusa capace di generare nuove prospettive alla costruzione del bene comune”.
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