Cabaret Vìola: la poesia in città

Cabaret Vìola: la poesia in città

Andrò a Praga, al Cabaret Vìola, a recitare i miei versi” – così Angelo Maria Ripellino, scrittore e studioso di letteratura slava, concludeva nei primi anni ’70 il saggio-romanzo Praga magica, dotta guida che riassume, in un perfetto e completo compendio, la storia e le arti che hanno dato alla città  boema un’impronta indelebile. Tra i tanti prestigiosi caffè letterari, vere e proprie istituzioni culturali, che hanno animato Praga a partire da inizio ‘900 , frequentati da Kafka, Smetana, Seifert fino a Vaclav Havel, Ripellino ricorda l’esperienza del Cabaret Vìola (accento rigorosamente sulla i), nato alla metà degli anni ’60 come luogo dedicato a reading di poesia e che da allora prosegue ininterrottamente questa attività. Si ispira a questa esperienza la nuova rassegna della Biblioteca Astense, Cabaret Vìola: la poesia in città, che debutterà il 3 ottobre e che per nove lunedì, fino al 5 dicembre (con l’esclusione del 31 ottobre), darà spazio alla espressione poetica secondo una formula originale: nove personaggi noti della vita cittadina spiegheranno quale poeta o quale poesia preferiscono, sentono più vicina, ricordano a memoria, quali versi sentono risuonare dentro con particolare intensità e perché. A ben vedere è il modello che tanto successo ha riscosso con le letture dantesche di Benigni: proprio per questo affida la lettura dei testi poetici prescelti alla voce di un attore, nella convinzione che il testo, spiegato negli echi che suscita e nelle emozioni che sa generare, debba poi essere recitato in modo da valorizzarne la sonorità, la musicalità, il ritmo: quell’aspetto cioè che avvicina la poesia alla musica e che era ben noto agli antichi aedi. La rassegna si articola così sui due pilastri della poesia, la parola scritta e la parola recitata, il senso, il suono e il ritmo: Ottavio Coffano, Giorgio Conte, Roberta Bellesini, Renato Romagnoli, Laura Calosso, Paolo Rampini, Massimo Cotto, Salvatore Leto, Pierangela Farris e Gian Bravo sono i protagonisti che hanno accettato di partecipare a questa nuova iniziativa della biblioteca, che si propone di ricreare nella Sala delle Colonne l’atmosfera del cabaret praghese. Si parlerà di Shakespeare, dei testi delle canzoni, di Nazim Hikmet, di Guido Gozzano, dei poeti contemporanei italiani Giovanni Giudici e Antonio Riccardi, di Rudjard Kipling e di Herman Melville, delle poetesse italiane del XIX secolo e dei trovatori medievali. E come in un vero caffè letterario, tutti i presenti potranno essere coinvolti, in un proficuo scambio che vuole restituire alla parola la centralità, la dignità e il peso sempre più compromessi dal dilagare dell’immagine e dalla banalità della scrittura virtuale. Nel corso della rassegna si alterneranno alle letture: Mario Nosengo, Aldo Delude, Fabio Pasciuta, Ileana Spalla, Chiara Buratti, Patrizia Camatel e Mauro Crosetti. La poesia va salvata, perché, non potendo essere al centro di operazioni ‘mercantili’, tende ad essere messa al bando della nostra civiltà basata sul consumo: possedere un quadro significa avere un prodotto e un valore, sapere a memoria centinaia di poesie significa soltanto avere una compagnia per l’anima. Riportare la poesia in città è quanto si propone l’iniziativa della biblioteca, resa possibile dal contributo economico del Rotary Club, cui collaborano la Coldiretti di Asti e l’azienda vinicola Cocchi: la degustazione di un calice di moscato o di un bicchiere di Barolo Chinato contribuirà così trasformare la Sala delle Colonne della Biblioteca in un autentico caffè letterario.

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