Come vivo acciaio : Beppe Fenoglio uomo e scrittore

Come vivo acciaio : Beppe Fenoglio uomo e scrittore

Nella splendida cornice del Palazzo del Collegio di Asti venerdì 9 settembre si apre la 39° edizione della Douja d’Or, due settimane di appuntamenti fino al 18 settembre con l’enologia di qualità e le eccellenze del territorio. In tutto 117 eventi legati alla sapienza del vino e del buon mangiare a cui saranno affiancate mostre e manifestazioni dedicate alla cultura letteraria e artistica piemontese, per un turismo del vino nel senso più completo del termine. In tale occasione la Biblioteca Astense organizza, come ormai consuetudine, una mostra che offre alle migliaia di visitatori della kermesse dedicata al vino un’occasione in più per entrare in Biblioteca e apprezzare, accanto ai prodotti della tradizione enogastronomica, la ricchezza della cultura espressione del territorio. Il successo ottenuto lo scorso anno dalla mostra dedicata a Davide Lajolo ha suggerito di continuare a dare spazio ad autori che, pur profondamente legati alla realtà locale, abbiano rappresentatività anche nel panorama letterario nazionale: ecco quindi Fenoglio come figura ideale in questo senso. Grazie alla disponibilità e alla collaborazione del Centro Studi Fenoglio di Alba e del Centro di documentazione Beppe Fenoglio della Fondazione Ferrero, che hanno fornito prezioso materiale, verranno esposte tutte le prime edizioni delle opere di Fenoglio, molte edizioni straniere, una nutrita serie di fotografie, il dattiloscritto originale de La Malora mai esposto fino ad oggi, poiché recentemente ritrovato tra le carte di Pinot Gallizio (pittore piemontese da poco scomparso) ed anche alcune pagine manoscritte, che saranno rese disponibili dagli eredi. Inoltre molti manifesti e locandine legati a iniziative fenogliane. La mostra, dal titolo Come vivo acciaio : Beppe Fenoglio uomo e scrittore, avrà luogo dal 9 settembre al 1 ottobre 2005 presso i locali della Biblioteca Astense, ad Asti, in Corso Alfieri 375. La mostra rappresenta un’interessante opportunità di confronto delle differenti copertine, i diversi contenuti dei risvolti editoriali – per attraversare idealmente la storia dei testi, la fortuna e lo sviluppo delle singole collane nel tempo. Senza dimenticare l’opportunità di apprezzare, in molti casi, l’opera di artisti che con le loro intuizioni hanno caratterizzato la veste grafica di libri divenuti parte del nostro immaginario culturale. Anche le edizioni straniere rappresentano un prezioso spunto di riflessione. La fortuna di Fenoglio all’estero è stata costante negli ultimi quarant’anni, e nell’ultimo decennio, in particolare, le traduzioni di sue opere si sono moltiplicate. Un discorso specifico si ricava naturalmente per le differenti aree linguistiche e geografiche: nei primi vent’anni dopo la morte di Fenoglio, è soprattutto in Europa centro-orientale che si traducono i suoi romanzi e racconti; oggi si assiste alla scoperta e all’interesse per Fenoglio da parte della cultura anglosassone e nordeuropea. In Francia, invece, Fenoglio ha sempre raccolto un’attenzione costante fin dai primi anni Settanta: a tutt’oggi, il corpo delle sue traduzioni in lingua francese è sicuramente quello più completo. Interessante scoprire che l’insieme delle traduzioni straniere di Beppe Fenoglio sono spesso testimonianze della passione privata dei singoli traduttori, che si fanno entusiastici portavoce di Fenoglio e delle sue storie nel loro paese. Tra i volumi esposti, di grande valore culturale, oltre al già citato dattiloscritto originale de La Malora, si possono ricordare una prima edizione dei “Gettoni” Einaudi del 1952 de I ventitre giorni della città di Alba, un’altra prima edizione, questa volta de La Malora, sempre nei “Gettoni” Einaudi del 1952, una copia de Il partigiano Johnny in prima edizione nei “Supercoralli” Einaudi a cura di Lorenzo Mondo, del 1968; ed ancora una copia in prima edizione nei “Supercoralli” Einaudi a cura di Maria Corti de La paga del sabato, datata 1969; una copia in cofanetto dell’edizione critica delle opere dell’autore, in prima edizione 1978 nella collana “NUE” Einaudi. Numerose sono poi le edizioni in lingua straniera, tra le quali alcune in tedesco, spagnolo, portoghese, danese, greco… La mostra è il primo passo di un cammino nella cultura di Fenoglio che si articolerà nei mesi fino alla metà circa del 2006. Nell’ambito di questa iniziativa la Biblioteca Astense, il Centro Studi Beppe Fenoglio e il Centro di documentazione Beppe Fenoglio della Fondazione Ferrero di Alba organizzano inoltre, per il giorno 14 settembre alle ore 18, il reading Arcobaleno sulle Langhe: questioni pubbliche e provate nella scrittura di Beppe Fenoglio, dedicato al grande scrittore; sarà l’attore Andrea Bosca a dare vita alle pagine dell’autore, accompagnate al sax da Giuseppe Di Filippo. Beppe Fenoglio nacque ad Alba (CN) nel 1922, frequentò il liceo classico “G. Govone”, dedicandosi con particolare passione anche allo studio dell’inglese e della cultura anglosassone. Di carattere schivo e solitario, ebbe come insegnanti Pietro Chiodi e Leonardo Cocito, antifascisti e in seguito martiri della Resistenza. Durante la guerra terminò il Liceo e si iscrisse alla facoltà di Lettere di Torino, ma non riuscì a terminare gli studi: trascorse un periodo nell’esercito, poi con lo sbandamento dell’ 8 settembre 1943 abbandonò la divisa e si unì ai partigiani delle Langhe. Riuscì a sfuggire ai rastrellamenti e alle rappresaglie naziste, partecipò alla liberazione di Alba, collaborò con l’esercito inglese negli ultimi mesi prima della vittoria e della fine della guerra. Fu quello probabilmente il periodo più importante per la sua futura ispirazione di scrittore: nei suoi racconti ci sono le Langhe, la durezza della vita contadina, i suoi valori, l’ amore per un ambiente naturale che già cominciava a sentire in pericolo. Tornato alla vita civile, dedicò alla scrittura il tempo libero: nacquero così racconti partigiani e di Langa (I ventitré giorni della città di Alba, Un giorno di fuoco, Appunti partigiani, La malora, L’affare dell’anima, L’esattore, La licenza, Il mortorio Boeri) tre romanzi (Primavera di bellezza, Una questione privata, Il partigiano Johnny) e diversi scritti minori. Morì nel 1962, solo due anni dopo la nascita della figlia. Nel marzo del 2005 gli è stata conferita dall’Università di Torino la laurea honoris causa. La mostra sarà inaugurata venerdì 9 settembre alle ore 18; si potrà visitare dal 9 al 18 settembre dalle ore 18 alle 23; dal 20 settembre al 1 ottobre negli orari di apertura della Biblioteca; per ulteriori informazioni tel. 0141.59.30.02. Al di fuori dei normali orari di servizio della Biblioteca Astense, dal 10 al 19 settembre la fruizione della mostra sarà garantita dall’opera dei Volontari della Biblioteca. Ufficio Stampa Elisabetta Ghia 340.85.34.293 – Silvia Giordanino 347.14.95.679 ufficiostampa@bibliotecastense.it Biblioteca Astense Corso Alfieri 375 – 14100 Asti Tel. 0141.59.30.02 – 53.11.17 www.bibliotecastense.it

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