17 Gen 2005 Quando ad Asti vivevano gli Ebrei
Domenica 23 gennaio alle ore 16.30 in Biblioteca (Corso Alfieri angolo via Goltieri) sarà inaugurata la mostra Quando ad Asti vivevano gli Ebrei: libri, fotografie, documenti e oggetti per conoscere la comunità ebraica astigiana. L’iniziativa, che vede la collaborazione del Cepros, della Biblioteca Astense e dell’Istituto per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea di Asti, si inserisce nelle celebrazioni collegate alla Giornata della Memoria, che ogni anno il 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, ricorda la Shoah, le leggi razziali, la persecuzione dei cittadini ebrei. La mostra, che sarà visitabile negli orari di apertura della Biblioteca fino a sabato 29 gennaio, si propone di approfondire la conoscenza della storia della comunità ebraica astigiana: ne verranno ricordati gli esponenti più celebri, da Isacco Artom segretario di Cavour a Salvatore Ottolenghi, fondatore della Polizia Scientifica, al mecenate Leonetto Ottolenghi; saranno esposti libri che documentano la presenza dell’insediamento ebraico in città, antiche fotografie della sinagoga, della scuola ebraica, del ghetto, oggetti tradizionali, la bibliografia completa relativa alla storia della comunità astigiana e l’elenco di una raccolta di VHS di argomento ebraico disponibili presso il Cepros. Il giorno della inaugurazione verrà inoltre proietatto in anteprima il video Asti Ebraica, realizzato da Nicoletta Fasano e Mario Renosio dell’Istituto per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea di Asti, un documentario che ricostruisce la storia della comunità ebraica di Asti dai primi insediamenti nell’Alto medioevo alla tragedia della Shoah: un percorso alla ricerca delle tracce lasciate nel tessuto urbano da piccole e grandi storie, che è un modo per ricordare, nel Giorno della Memoria, un passato che appartiene alla storia della nostra città ed è, quindi, parte integrante della nostra identità. Interverranno alla manifestazione il professor Paolo De Benedetti, uno dei massimi esperti italiani di ebraismo e di sacre scritture, e Alberto Cavaglion dell’Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea.
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