28 Set 2005 Uranio, il nemico invisibile
Venerdì 7 ottobre, ore 18 presso l’ex Sala Consiliare del Comune di Asti, in Piazza San Secondo n. 1 l’Amministrazione Comunale in collaborazione con la Biblioteca Astense presenterà il libro Uranio, il nemico invisibile interverrà anche l’autrice, Stefania Divertito
Il libro, frutto di un’indagine giornalistica durata quasi cinque anni, affronta in modo serio ed esaustivo un tema di attualità che richiama alla responsabilità politica, umana e ambientale: il cosiddetto “uranio impoverito”, ossia l’uranio 238, metallo residuale di reazioni nucleari impiegato, a partire dal 1991, in molti teatri di guerra (compresi Afghanistan e Iraq). Di grande efficacia bellica, è debolmente radioattivo e chimicamente tossico. L’intera problematica sull’uranio impoverito rientra sotto il nome di “Sindrome dei Balcani”, in riferimento ai militari che parteciparono alle operazioni di pace in Bosnia e Kosovo. Come nella costruzione di un puzzle, incastrando i tasselli emergono i fatti, ma anche le bugie: i nostri soldati furono mandati nei Balcani senza le necessarie precauzioni. L’Italia sapeva dell’utilizzo dell’uranio, e soprattutto era stata informata dei pericoli connessi all’uso di questo materiale. La scienza oggi riesce a stabilire una correlazione tra l’utilizzo dell’uranio impoverito e le sindromi di Hodgkin che uccidono i nostri soldati. In questo libro sono stati raccolti documenti ufficiali, leggi emanate dallo Stato italiano, direttive ministeriali, informative della Nato che raccontano, senza esprimere opinioni ma soltanto elencando dei fatti, la verità sull’uranio impoverito. Una verità che pesa: oltre 200 malati, 30 soldati morti, 3 commissioni scientifiche, una commissione d’inchiesta al Senato. Marco Paolini (attore, autore e regista) e Andrea Purgatori (giornalista e sceneggiatore) scrivono nel maggio 2005 nella prefazione: “quando scoppiò la polemica, i nostri militari non erano attrezzati per emergenze di quel tipo. Piuttosto che comprare guanti e mascherine risultò più semplice prendersela coi giornalisti. Oggi le cose stanno diversamente. […] adesso i guanti ci sono, ci sono pure le tute, le mascherine e regole di comportamento codificate. Ma non basta. In questa faccenda corrono più di trecento malati e una trentina di morti. A loro è più complicato raccontare che si tratta soltanto di un’invenzione della stampa. Loro chiedono perché. E hanno il sacrosanto diritto a pretendere una risposta. Questo libro – difficile slalom di giornalismo investigativo, tra documenti parziali, reticenza e silenzi ufficiali – fa esattamente quello che non hanno avuto il coraggio di fare le istituzioni e spetta, appunto, alla stampa. Dare notizie. Anche se fanno male.” L’autrice Stefania Divertito è nata a Napoli nel 1975. Giornalista professionista, ha lavorato al Giornale di Napoli, ad Avvenimenti-Ultime Notizie e all’agenzia di stampa Agi; da cinque anni è redattrice presso il quotidiano nazionale Metro. Per l’inchiesta sull’uranio impoverito, condotta in questi anni su Metro, ha vinto il premio Cronista dell’anno 2004 assegnato dall’Unione Cronisti Italiani. Già autrice (con Luca Leone) del saggio Il Fantasma in Europa. La Bosnia del dopo Dayton tra decadenza e ipotesi di sviluppo (Il Segno dei Gabrielli Editori, 2004). Tutti sono invitati e l’ingresso è libero.
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